Intervento di Maria Rita Costantino al convegno: Emergenza lavoro focus su ” i dimenticati dal mercato”, organizzato da Lions Club 11 maggio 2016 presso Università di Bergamo
Prima di concentrarmi sui “dimenticati dal mercato” e, in particolare i 45enni, vorrei dire due parole sull’importanza di iniziative “private” come quella del “Lions Club” di Bergamo, a cui ho partecipato. Queste iniziative –da valorizzare e diffondere- vanno a colmare gravi lacune nella situazione italiana del mercato del lavoro, dovute:
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- alla lentezza nello spostamento delle politiche attive del lavoro: dalla “difesa dei posti di lavoro” alla “occupabilità” delle persone;
- alla insufficienza qualitativa e quantitativa, ma soprattutto qualitativa, degli operatori pubblici e privati che devono sostenere queste trasformazioni (in confronto con analoghe situazioni in Francia, Germania, Inghilterra).
Le difficoltà nella collocazione/ricollocazione delle persone nel mercato del lavoro (soprattutto i giovani e gli over 45), dipendono ovviamente –e in primo luogo- dalla crisi/stentata crescita dell’economia e delle sue conseguenze sull’occupazione.
Esiste tuttavia la necessità che le persone facciano fronte a questa situazione con un profondo mutamento di “cultura” e di “atteggiamento”, perché, al di là delle crisi e delle vicende dell’economia, esiste un cambiamento profondo nel mondo in cui ci è dato di vivere.
Questo nuovo mondo è diventato VUCA: volatile, incerto, complesso, ambiguo secondo una celebre definizione data dalla U.S. ARMY WAR COLLEGE per descrivere il mondo dopo il crollo dell’Unione sovietica.
Come muoversi in questo nuovo contesto?
“L’entreprise en allert” è il giusto posizionamento che una società di consulenza internazionale (Kea Partners) sta proponendo alle imprese nell’ambito degli interventi di change management.
Parafrasando, il “Manager in allerta” mi sembra il giusto posizionamento delle persone e l’obbiettivo verso cui indirizzare gli strumenti e i metodi dell’orientamento, della ricollocazione e della consulenza di carriera.
Cosa significa essere ” in allerta”?
Per le imprese:
essere in allerta significa essere capaci, per svilupparsi e crescere, di utilizzare le connessioni con i clienti e con il proprio eco-sistema, per captare i segnali deboli, per anticipare i cambiamenti da introdurre e saperli realizzare con rapidità.
Qui l’espressione “in allerta” corrisponde all’idea di reattività, agilità, fluidità. E’ questa la dimensione del “pensiero laterale” che enfatizza la dimensione della creatività.
Tuttavia l’impresa in allerta deve saper conservare la sua coerenza e appoggiarsi sulla sua “verticalità”: la sua storia, la sua identità, la sua autonomia.
“Pensiero laterale” e “pensiero verticale” devono saper convivere.
Per le persone:
essere in allerta significa, fin dalla fase degli studi, cercare di individuare le proprie attitudini, capacità e interessi. Chiedersi infine, dove e come potranno essere utilizzate nel mondo del lavoro.
Il testo integrale illustra i punti chiavi della Consulenza di Carriera dedicata agli over 45. Chi fosse interessato può richiederlo via mail all’indirizzo costantino@mrcostantino.it